Articolo Maurizio Calvesi


Cara Professoressa,

dopo che ho ricevuto il Vostro e-mail subito sono andato comprare il volume dell'Art e Dossier. Sicuramente ho sbagliato io, ma il numero 75 del 1993 é un volume dedicato a Cezanne.


Carissimo Mons. Nemeth,
il rimando bibliografico all'articolo di Calvesi che le ho inviato, e che è presente nell'apparato del libro, mi risulta corretto. Purtroppo non l'ho in casa, altrimenti gliene invierei una fotocopia, ma il catalogo-spoglio del Kunsthistorisches Institut Florenz dà come collocazione "Art e dossier, 8.1993 No. 75, p. 38-42", ed una ricerca su internet fornisce sempre i medesimi dati. Forse lei ha acquistato il dossier n. 75 (si trovano comunemente in tutte le librerie), ma in realtà qui si fa riferimento alla rivista (che invece andrebbe richiesta come arretrato).
Con i più cordiali saluti,
SR



Scacchi persiani


Gentile professoressa Ronchey, ho recentemente letto il libro di Antonio Panaino sugli scacchi persiani, a seguito di una ricerca sul simbolismo scacchistico diramatasi dal breve e splendido saggio in proposito di Titus Burckhardt. Panaino dice molto poco in proposito e, pertanto, ho pensato di scrivere a lei per chiederle se potrebbe essere cosl gentile da farmi avere qualche informazione sugli scacchi bizantini, su saggi organici a essi dedicati, ecc. La ringrazio moltissimo in anticipo.
Cordialmente, Alessio


Carissimo Alessio, per gli scacchi bizantini (zatrikion) l'opera migliore resta sempre Koukoules, Byzantinon bios kai politismos, vol. I, pp. 220 sgg., da integrare con The Oxford Dictionary of Byzantium, vol. I, s.v. Chess.
SR



Hillman a Torino


Buongiorno,
ho seguito l'altro ieri una conferenza del prof. Hillman a Torino. Il tema era il sogno, e in parte l'arte. Avrei voluto porgli una domanda sul suo pensiero riguardo alla musica, ma non ne ho avuto modo. Ricordo che ne aveva accennato in una intervista tv rilasciata a lei qualche anno fa. Mi saprebbe indicare se sia possibile scrivere al professore, o se parla di quest'argomento in qualche pubblicazione? Grazie
Franca


Cara Franca,
dell'arte e della musica James Hillman parla nei due dialoghi pubblicati da Rizzoli: "L'anima del mondo" e "Il piacere di pensare", il cui primo nucleo sono appunto le due interviste televisive che gli avevo fatto per RaiDue, un nucleo però sviluppato e ampliato. Può trovare la scheda dei due libri anche in questo sito; le segnalo che sono disponibili anche in paperback. In appendice al primo si trova anche un mio saggio su Hillman ("La passione di Hillman per l'anima"), in cui cerco di esporre il suo pensiero a un pubblico non specialistico. In fondo a entrambi si trova la bibliografia completa delle opere di Hillman tradotte in italiano - cioè quasi tutte - insieme all'indicazione della loro edizione originale.
Buona lettura!
SR




La battaglia del 1456


Con piacere ho letto il Vostro libro l'Enigma di Pero. Alla pagina 245 Lei srive: secondo alcuni miei colleghi, alla loro sconfitta del 1465 sul Danubio. Si potrebbe sapere o leggere di questo di piz. Chi sono questi colleghi? Dove ne hanno scritto? ecc.
Gradirei una risposta in merito.
Mons. Laszls Nimeth

Caro Mons. Nimeth,
gli studiosi che si sono spinti a scorgere nella Battaglia di Costantino e Massenzio una precisa memoria della vittoria contro i turchi conseguita nel 1456 (non 1465) sono Maurizio Calvesi e Franz Büttner. Ecco i riferimenti:
M. Calvesi, La Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca. I due Giovanni all’ultima crociata, “Art e Dossier” 75 (1993), pp. 38-41;
F. Büttner, Das Thema der Konstantinschlacht in Piero della Francesca, “Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz” 1-2 (1992), pp. 23-40.
I rimandi a queste opere, come a tutte le altre fonti primarie o secondarie che vengono direttamente o indirettamente menzionate nel mio libro, che sono onorata e lietissima abbia attratto la sua attenzione, compaiono nel Regesto Maior pubblicato online per ragioni di spazio e reperibile integralmente sia all'indirizzo indicato a p. 446 del volume (
http://www.rizzoli.rcslibri.it/enigmadipiero) o all'interno del mio sito (www.silviaronchey.it), insieme alle relative abbreviazioni bibliografiche.
Con un cordialissimo saluto,
SR



Hillman in Italia


Ho letto le sue interviste a James Hillman non ho piu notizie di questo mito vivente tornerà in Italia un giorno vista la sua età
Rosa


Cara Rosa,
sarà forse contenta di sapere che James Hillman è in ottima salute e si trova di passaggio a Roma proprio oggi... Purtroppo riparte domattina per gli Stati Uniti. Ma sono certa che tornerà. Stasera lo incontrerò e mi farò dire quando. A presto!
SR




Altre ipotesi sulla «Flagellazione»


Gentile professoressa,

ho letto con passione il suo libro "L'enigma di Piero" e vorrei in primo luogo ringraziarla per averlo scritto.
 
Per progettare un opera divulgativa di oltre 400 pagine, con un corredo di apparati gigantesco, bisogna essere parecchio coraggiosi. Se poi l'opera in questione riguarda uno specifico periodo della storia bizantina, riflesso nell'immagine di un quadro, bisogna essere persino un po' folli. Nel suo caso il coraggio e la follia sono benedetti dal talento e i risultati sono sorprendenti.
 
Il suo stile narrativo, avvincente e frammentario, risulta estremamente godibile anche per il lettore più profano,  che la segue nella sua ricerca come il topino segue il pifferaio magico. La ricchezza delle citazioni e dei riscontri presentati nel libro, lungi dallo stancare, lusingano il lettore che si sente messo a parte, nello spazio di pochi giorni, di una conoscenza sterminata, acquisita da generazioni di dottissimi studiosi.
 
Il rischio conseguente è che il lettore profano, specie quello profondamente ignorante come la sottoscritta, si senta, dopo aver letto il suo libro, un piccolo esperto di storia bizantina (nel deserto dell'ignoranza l'unico fiore che cresce facilmente è quello della presunzione) e voglia cimentarsi con variazioni sul tema delle interpretazioni della Flagellazione, così riccamente presentate nel suo libro.
 
Il senso del ridicolo e la consapevolezza di importunarla con azzardi interpretativi, per i quali non posseggo alcuna competenza, non bastano a distogliermi dalla tentazione di sottoporle le mie elucubrazioni, delle quali lei stessa è parzialmente corresponsabile, per avere acceso in me, come in moltissimi altri suoi lettori, un interesse tanto forte.   
 
Allego quindi un breve appunto in cui le sottopongo due ipotesi:
- che l'intento del quadro sia, non tanto quello di celebrare il concilio di Ferrara, quanto quello di denunciarne il fallimento, attribuendone la colpa a tre delle parti intervenute;
- che il diverso orientamento della fonte di luce possa essere interpretato come una rappresentazione primordiale del fuso orario, volta a sottolineare la lontananza nello spazio delle due scene rappresentate e la loro contemporaneità.
 
Concludo pregandola di perdonare la grossolanità degli strafalcioni in cui si imbatterà leggendo l'appunto allegato e ringraziandola in ogni caso per il tempo dedicatomi.
 
Confesso di invidiare i suoi studenti.
 
Emilia


Cara Emilia,
ho appena aperto la posta e le dico subito - anzi, subito dopo averla ringraziata di quanto mi scrive - che le due ipotesi che avanza, e su cui mi riservo di leggere con un po' di calma il suo appunto, sono ottime. Quella del fuso orario assolutamente seducente. Quella della denuncia a mio avviso un po' da sfumare, ma parzialmente confermata e comunque implicata in ciò che scrivo riguardo alla possibile committenza all'interno del Regesto Maior (quello che si legge solo online, non so se l'ha visto).
Ma le risponderò meglio appena avrò letto la sua argomentazione. Tenevo però intanto a riscontrare subito la sua meravigliosa mail. A presto,
Silvia Ronchey